Applicazione Magnetoterapia, tutti i benefici

I BENEFICI DELLA MAGNETOTERAPIA: TERAPIA A BASSA FREQUENZA

La scienza non ritiene la Magnetoterapia una soluzione efficace: sicuri di sapere davvero tutto? In questo articolo cerchiamo di ricostruire in modo scientifico i meccanismi di funzionamento e i benefici della Magnetoterapia

Campo Magnetico Pulsato a Bassa Frequenza: come reagisce l’organismo?

La Magnetoterapia a Campi Magnetici Pulsati a Bassa Frequenza ha acquisito nel tempo un peso sempre maggiore tra le soluzioni potenzialmente utilizzabili per la cura di patologie muscolo – scheletriche: oltre alle numerose aziende produttrici di apparecchi elettromedicali, il dato che risalta è la diffusione, sempre maggiore, di centri di riabilitazione, strutture termali, case di riposo che implementano questi apparecchi per specifiche terapie o che ne coadiuvano l’utilizzo strumentale per la cura in altre patologie.

Entrando un po’ più nello specifico, l’utilizzo dei Campi Magnetici Pulsanti in linea con i Parametri Biotropici, va a ripristinare il deficit di Potenziale di Azione (PdA) delle membrane cellulari.

Il PdA è una modifica del Em (potenziale Elettrico di  membrana a Riposo, cioè la differenza di carica positiva intra ed extra cellulare che identifica lo stato di salute delle cellule) che si genera in cellule eccitabili in risposta ad uno stimolo, capace di depolarizzare la membrana cellulare: questo è un fenomeno autorigenerativo  in grado di propagarsi lungo le fibre nervose senza attenuazioni e implica l’attivazione e l’inattivazione coordinata di diverse famiglie di canali ionici voltaggio – dipendenti.  
Sono diverse le malattie e le patologie che incidono negativamente sul differenziale e dunque sul funzionamento cellulare: è interessante notare la differenza di potenziale che c’è tra cellule sane e cellule malate, l’attività cellulare in condizioni sane si attesta su i -90 mV (millivolt) mentre per le cellule debilitate l’attività è nettamente inferiore, circa -30 mV. L’utilizzo della Magnetoterapia a Campi Elettromagnetici Pulsati riporta l’attività cellulare su livelli ben oltre lo standard naturale,-120 mV.

I Benefici della Magnetoterapia Pulsata a Bassa Frequenza

L’utilizzo dei campi magnetici, seppur non conclamato dalla scienza, ha raccolto nel tempo molti studi e dati che ne avvalorano l’utilizzo. Di seguito vengono riportati i Benefici largamente sperimentati:

INFLUSSO SUL METABOLISMO:
L’utilizzo del CMPBF (Campo Magnetico Pulsato a Bassa Frequenza) penetrando nel tessuto esposto agisce in modo uniforme attraverso l’induzione di basse correnti elettriche in ogni cellula, creando le condizioni ottimali del processo di guarigione. 

Gli effetti principali sono:

  • Variazioni dei Potenziali superficiali delle cellule;
  • Variazioni della permeabilità delle membrane cellulari;
  • Aumento circolazione sanguigna e dell’ossigenazione;
  • Approvvigionamento di sostanze nutrienti;
  • Rimozioni prodotti di scarto;

La messa in pratica della terapia avviene attraverso l’applicazione di elettrodi su zone con dolore localizzato: muscoli, articolazioni, colonna vertebrale, ecc.. Le dimensioni dell’elettrodo vanno ad incidere sull’efficacia e sul raggio d’azione: le ridotte dimensioni consentono di avere un effetto locale più forte grazie ad un’induzione maggiore, viceversa se le dimensioni dell’applicatore dovessero essere maggiori si ottiene un effetto meno intenso ma di raggio maggiore.

MIGLIORAMENTO CIRCOLAZIONE SANGUIGNA – EFFETTO DI VASODILATAZIONE:
L’applicazione del campo magnetico impatta sulla polarizzazione dei globuli rossi (cellule del sangue adibite al trasporto dell’ossigeno) con carica positiva, agendo contro le agglomerazioni degli eritrociti.

Ci sono diversi benefici:

  • Il sangue che attraversa i campi magnetici presenta una maggiore capacità di ossigenazione;
  • La polarizzazione dei globuli rossi supporta la vasodilatazione di arterie, vasi sanguigni e capillari: ne consegue un miglioramento funzionale di apporto di sostanze nutrienti e di  rimozione delle sostanze di scarto dai tessuti interessati;
  • L’aumento della pressione parziale di ossigeno all’interno dei globuli rossi, riduce il rischio di trombi;
  • Effetti positivi sono registrati anche nel sistema nervoso parasimpatico in cui, gli ioni Ca2+ permettono un maggiore rilassamento della muscolatura dei vasi sanguigni;

Il CMPBF si mostra efficace anche per la cura di malattie coronarie ed ischemiche degli arti inferiori e superiori, per le ulcere non guarite e per tutti i disturbi circolatori.

EFFETTO MIORILASSANTE:
Gli studi sugli effetti dei campi magnetici pulsati a bassa frequenza hanno evidenziato anche proprietà miorilassanti. L’utilizzo terapeutico mostra un incremento nello smaltimento dei metaboliti acidi, responsabili di irritazioni muscolari e di infiammazioni croniche  localizzate che colpiscono l’apparato muscolo – scheletrico: l’efficienza nello smaltire i metaboliti è confermata da standard migliori sia nella perfusione che nell’attività catalitica dell’enzima L-lattato-deidrogenasi.

ACCELLERAZIONE DELLA GUARIGIONE:
Ormai da anni si parla dei benefici dei campi magnetici sulla guarigione per ossa e tessuti molli: attraverso l’irritazione della membrana citoplasmatica si attiva la catena metabolica, di cui la fase più delicata è la modifica del rapporto cAMP/cGMP; ciò implica tempi relativamente brevi per la ricostruzione dei tessuti ossei e per la calcificazione. Il campo magnetico pulsato a bassa frequenza è dunque utilizzato per accelerare il recupero da fratture e pseudoartrosi: nella dimensione cellulare il campo magnetico va ad aumentare il livello di proteoglicani nella cartilagine, cosa che permette la guarigione e la rigenerazione sia nelle ossa che nei tessuti molli.

EFFETTO ANTIDOLORIFICO – ANALGESICO:
L’acido lattico rappresenta un sottoprodotto del metabolismo anaerobico lattacido, un composto tossico per le cellule il cui accumulo si presenta come la classica fatica muscolare: l’utilizzo, tramite induzione dei campi pulsati a bassa frequenza, coadiuvato  dal deflusso delle endorfine e dal trasferimento di ioni di calcio vanno a impedire la formazione dell’acido lattico nelle fibre nervose e di conseguenza si bloccano anche le sensazioni di dolore. L’effetto analgesico della magnetoterapia esplica i suoi effetti in più dimensioni:

  • Rilassamento dei pazienti;
  • Cura dei disturbi del sonno;
  • Alleviamento emicranie;

EFFETTO ANTIEDEMATOSO – ANTIGONFIORE:
L’uso terapeutico della Magnetoterapia fa registrare notevoli accelerazione metaboliche dopo l’utilizzo, conseguentemente si registrano assorbimenti più rapidi dei gonfiori.

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