Magnetoterapia: come posizioniamo i solenoidi?

Magnetoterapia: come posizioniamo i solenoidi?

I dispositivi per la magnetoterapia sono sostanzialmente dei solenoidi, chiamati anche magneti. Si tratta di conduttori metallici di forma cilindrica attraversati da corrente, che genera un campo magnetico, le cui linee di forza rappresentano il campo positivo e quello negativo.
Siamo in grado di capire come vanno posizionati i solenoidi in tutte le zone del corpo che la magnetoterapia può curare? Scopriamolo insieme!

 

 

Negli apparecchi per la Magnetoterapia, il solenoide ha una forma piatta, questo perché deve essere necessariamente a contatto diretto con la parte da trattare, ad eccezione dei solenoidi a cilindro, dentro ai quali è il paziente ad introdursi.
Possono essere circolari, rettangolari, cilindrici ed usati singolarmente o a due poli e tenuti insieme da una fascia. L’importante è che producano campi magnetici di intensità e frequenza equi.
La frequenza delle onde risulterà differente in base al tipo di fastidio da trattare. In ogni caso si tratta di onde non-ionizzanti, che agiscono solo a livello biologico, senza spingersi fin dentro i tessuti e senza generare calore. Non vi sono dunque effetti collaterali e controindicazioni.

In linea di massima l’apparecchiatura comprende:

  • un piccolo computer da dove parte l’energia
  • dei cavi di collegamento
  • i magneti o solenoidi, che non sono altro che piastre metalliche applicate su specifiche fasce che andranno posizionate sulla zona da trattare

Per piccole zone da trattare si può utilizzare una fascia irradiante. Se la zona del corpo è più ampia invece, meglio usare una coppia di solenoidi a cuffia oppure un tappetino irradiante per generare un campo elettro magnetico con intensità maggiore.

Ai magneti deve essere necessariamente impostata la frequenza e la durata del singolo trattamento tramite la centralina. Alzare la potenza non farà comunque diminuire il tempo necessario al trattamento.

I cicli di trattamento vanno da un minimo di 8-10 giorni a oltre 20-30 giorni e in alcuni casi 3-4 mesi, a seconda dell’intensità del dolore e da quanto tempo prosegue.
Materialmente, si posiziona il solenoide nel punto in cui si percepisce di più il dolore. Se sono due, bisogna sistemarli distanziandoli almeno 5 centimetri l’uno dall’altro. Si possono tenere fermi con l’aiuto di una fascia elastica.

Adesso vediamo come questi solenoidi si posizionano nei punti critici che sono:

  • zona lombare
  • zona cervicale
  • zona spalla
  • zona anca
  • zona ginocchio
  • zona polso
  • zona caviglia
  • zona gomito

Magnetoterapia nella zona lombare

I solenoidi si trovano all’interno di una fascia bicolore a forma di marsupio; posizioniamo la fascia con il lato verde (campo positivo) in direzione della zona lombare per trattare lombalgia, artrosi e contratture, avendo accortezza nel mantenere la fascia ben a contatto con la parte del corpo dove sentiamo dolore.

 

 

 

Magnetoterapia nella zona cervicale

L’applicazione è semplicissima.
Il lato della fascia che sta a contatto con la zona da trattare deve essere quello di colore verde.
Se la pressione sul collo non ci dà particolarmente fastidio, possiamo rimanere seduti o sdraiati, in modo che il campo magnetico sia il più possibile centrato nella zona che ci interessa.
Con questa applicazione possiamo trattare osteoporosi, cervicalgia, artrosi e contratture della zona cervicale.

 

Magnetoterapia per la spalla

 

Con questo tipo di applicazione (il lato verde positivo è sempre quello a contatto con il corpo) possiamo trattare patologie di questa complessa articolazione, dalle fratture alla periartrite scapolo-omerale ed anche le contratture della muscolatura vicina all’articolazione della spalla.

 

 

Magnetoterapia all’anca

Mediante questa applicazione possono essere trattate coxartrosi, processi infiammatori, osteoporosi, e contratture della muscolatura periarticolare.
Anche in questo tipo di trattamento il campo magnetico positivo (lato verde) è quello che va a contatto con la zona trattata.

 

 

Magnetoterapia al polso

È adeguato avvolgere il polso in modo che il campo magnetico lo circondi completamente, mantenendo sempre la parte verde positiva a contatto con la parte del corpo da trattare. Questa applicazione è adatta al trattamento dei deficit del consolidamento in fratture, osteoporosi localizzata, tendinite e artrite.

 

 

 

Magnetoterapia al ginocchio

La modalità di applicazione è sempre la stessa! L’applicazione è adatta alla cura di deficit di ossificazione, tendiniti dei legamenti laterali, processi artritici e artrosici del ginocchio.
Se la posizione dovesse risultare scomoda o dolorosa, è possibile collocare un asciugamano arrotolato sotto la fossa poplitea e con una leggera flessione del ginocchio, il disturbo diminuirà.

 

 

Magnetoterapia alla caviglia

Avvolgiamo la caviglia in modo tale che la fascia accerchi l’intera articolazione, raggiungendo così la massima efficacia del trattamento.
Le applicazioni più comuni riguardano processi artrosici, artritici, osteoporosi, deficit di consolidamento in seguito a fratture, tendiniti e distorsioni.

 

 

 

Magnetoterapia all’articolazione del gomito

Spostando di poco la fascia in direzione della mano è possibile coprire l’intera articolazione. Allontanandosi ancora di più dal gomito coinvolgeremo nel trattamento anche la muscolatura flesso-estensorea della mano, l’epicondilo e l’epitroclea (per il trattamento delle sue specifiche tendiniti). L’applicazione si presta al trattamento di patologie come l’artrosi e deficit di ossificazione in seguito a fratture.