Magnetoterapia: dove e come utilizzarla

studi clinici e sperimentazioni: cosa è stato scoperto sulla Magnetoterapia

La costante è la presenza dei magneti, la discriminante è rappresentata dai diversi effetti benefici delle onde elettromagnetiche sul corpo umano. Nonostante la scienza non ritenga la Magnetoterapia una cura efficace, noi vi proponiamo gli studi più importanti in merito all’utilizzo di onde elettromagnetiche pulsate a bassa frequenza.

Studi e Sperimentazioni, cosa c’è da sapere sulla Magnetoterapia.

La Magnetoterapia si è arricchita nel tempo di studi e sperimentazioni che ne hanno avvalorato non solo l’efficacia nel trattamento di patologie muscolo scheletriche, ma anche l’ambito di applicazione: dai primi studi effettuati all’inizio del XX secolo si sono susseguite pubblicazioni e sperimentazioni che esulano dalle già citate patologie, evidenziando tuttavia effetti benefici per la cura di molte malattie, soprattutto in modalità terapeutica.

 Di seguito riportiamo, esclusivamente a titolo informativo, i principali e più importanti contributi scientifici:

CANEDO -DORANTES (2002): hanno sperimentato l’utilizzo dei Campi Magnetici Pulsati per  stimolare la guarigione di ulcere arteriose e venose croniche alle gambe. Lo studio ha evidenziato una guarigione delle lesioni pari al 69% in 4 mesi di terapia e oltre il 50% in fase di cicatrizzazione.

NICOLAKIS (2002): l’obiettivo dello studio era di capire che tipo di relazione ci fosse tra l’utilizzo dei campi magnetici e la cura dell’osteoartrite al ginocchio. Lo studio prevedeva 84 sedute da circa 30 minuti cadauna nelle quali i pazienti sono stati esposti, in modo separato, sia a campi magnetici pulsati che alla stimolazione inattiva.

In 6 settimane di terapia con campi magnetici pulsati sono stati raggiunti i seguenti risultati:

  • Riduzione WOMAC osteoartritico
  • Aumento Velocità di camminata
  • Aumento Lunghezza del passo
  • Aumento di accelerazione nei test di resistenza

BUREAU (2003): Lo studio compiuto in modalità randomizzata in doppio cieco controllato ha valutato l’effetto biologico dei campi elettromagnetici pulsanti per il trattamento dell’alopecia androgeno-dipendente. Nel 53% dei pazienti si è registrata una crescita del cuoio capelluto pari al 20% senza far registrare nessun effetto collaterale.

LAPPIN (2003): importanti studi sono stati fatti per valutare gli effetti della terapia elettromagnetica nei malati di sclerosi multipla per valutarne i benefici in termini di stanchezza e di qualità della vita. I risultati suggeriscono che l’esposizione a campi magnetici a bassa frequenza può, in modo lieve, incidere positivamente sulla qualità della vita.

FINI (2005): lo scopo era fornire una panoramica sugli effetti dei campi magnetici pulsati sulla cartilagine articolare ialina (tipologia di cartilagine più presente nel corpo umano). Lo studio illustra una serie di effetti fisiologici sulle cellule e i tessuti,
i risultati autorizzano l’uso della Magnetoterapia come strumento clinico per la cura dell’osteoartrite.

LEE P.B. (2006): ha studiato l’efficacia della terapia elettromagnetica pulsata per la cura di dolori cronici localizzati nella parte inferiore della colonna vertebrale: attraverso uno studio aleatorizzato in doppio cieco controllato è emersa una sensibile e generalizzata riduzione del dolore cronico nonché della disabilità motoria. Tale ricerca ha avvallato l’utilizzo della terapia elettromagnetica per il trattamento conservativo dei dolori cronici della parte inferiore della colonna vertebrale.

PRIDMORE (2006): sperimentazioni sono state fatte anche per la cura dell’acufene, lo studio ha evidenziato un aumento del flusso sanguigno alla corteccia uditiva primaria e secondaria.

ZORZI (2007): questo importante studio ha voluto verificare l’incidenza degli effetti elettromagnetici pulsati sulla guarigione di pazienti sottoposti a prestazione artroscopica. L’esperimento ha dimostrato che i campi magnetici pulsati possono proteggere la cartilagine dagli effetti catabolici delle citochine pro-infiammatorie, possono impedirne la degenerazione e indurne la successiva protezione.

YABLOKOVA (2007): ha valutato l’effetto dei campi magnetici a bassa frequenza sulla fluorescenza dell’acqua e delle soluzione saline acquose. L’esperimento ha dimostrato che l’azione della combinazione di campi elettromagnetici alternati permanenti deboli (42 mT) e a bassa frequenza (3-60 Hz) camia l’intensità della fluorescenza dell’acqua e delle soluzioni saline. I risultati suggeriscono che i campi elettromagnetici deboli inducono cambiamenti strutturali nelle soluzioni acquose e che i relativi cambiamenti dipendono dalla composizione chimica delle sostanze studiate.

Quindi cosa pensare? È innegabile la relazione tra le onde elettromagnetiche e le risposte fisiologiche del nostro corpo, come inattaccabili sono le metodologie utilizzate nella sperimentazione; il rigore, e l’oggettività di studio hanno confermato che gli effetti benefici sono diversi e lavorano su tutto il corpo umano. Tuttavia, almeno in Europa, la Magnetoterapia non è ancora considerata una cura perché non supportata da dati scientifici attendibili.

Punti di applicazione: le zone interessate dalla Magnetoterapia

Gli studi citati pocanzi sono accumunati dall’utilizzo delle onde elettromagnetiche pulsate a bassa frequenza nella cura di diverse malattie e patologie infiammatorie riguardanti l’apparato muscolo – scheletrico: considerata la diversità di ogni essere umano e quindi anche le reazioni a determinati stimoli esogeni, l’uso della Magnetoterapia non ha un “modus operandi” applicabile indistintamente per tutti i potenziali pazienti o per tutti i disturbi, per tanto noi di TexaBiomedicali raccomandiamo sempre il consulto di un esperto.

Questione diversa riguarda l’utilizzo sinergico della Magnetoterapia con integratori alimentari al fine di accrescere gli effetti benefici sulla salute, particolare attenzione va posta nella scelta dell’integratore. L’azione combinata è particolarmente indicata per gli ammalati di artrosi e danni alla cartilagine in cui l’assunzione di minerali quali Calcio (Ca) Magnesio (Mg), Silicio (Si) e Vitamina D favoriscono l’apporto di sostanze strutturali e nutrienti necessarie alla guarigione; dal canto suo la Magnetoterapia esplica i suoi effetti nel creare le condizioni metaboliche necessarie a favorire l’assorbimento delle sostanze nutritive da parte dei tessuti e a favorirne la veloce guarigione.

Oltre all’utilizzo combinato, la Magnetoterapia è efficace per il trattamento di dolori localizzati su tutto il corpo, di seguito citiamo le zone più rilevanti:

Noi di TexaBiomedicali consigliamo di consultare un esperto del settore e di non sottovalutare i benefici che questo trattamento apporta, soprattutto nella dimensione sportiva. Nel nostro catalogo troverai diversi apparecchi per la Magnetoterapia, scegli quello che fa al caso tuo!