Defibrillatori nei mezzi di trasporto

Defibrillatori nei Mezzi di Trasporto: quello che ancora c’è da sapere!

Molte sono le persone che ogni mattina si muovono utilizzando i mezzi sia pubblici che privati. Chi per lavoro, chi per andare a scuola, chi per visitare la città e chi per andare semplicemente a fare acquisti. Viaggiare su un aereo, in treno, in metropolitana o in autobus senza la presenza di un Defibrillatore a bordo non si ha nessuna speranza di salvezza tranne se il mezzo ne è provvisto. Vediamo come si sono evolute le cose nel corso degli anni.

 

 

A partire dal 1997, negli USA, American Airlines è stata una delle prime compagnie ad essere munita di Defibrillatore DAE. Tutti i suoi veicoli erano ben equipaggiate e oltre 18.000 dipendenti formati. Da allora, fino ad oggi, il tasso di mortalità è passato da meno il 5% a oltre il 63%.

Con la legge n.120 del 2001, si raccomandava la presenza sia sui mezzi pubblici che su quelli privati di un Defibrillatore DAE. Molti, però, sono quelli che ancora non si adeguano. Addirittura molte stazioni e aeroporti non presentano defibrillatori ad accesso pubblico o se ci sono, sono poco equipaggiati.

Taxi, autobus e veicoli privati, con i quali ci spostiamo ogni giorno si trovano continuamente coinvolti nel traffico cittadino. Questo fatto negativo fa si che nessun servizio di emergenza sarebbe in grado di raggiungere in 10 minuti la vittima di arresto cardiaco. Ecco perché la presenza a bordo di questo apparecchio potrebbe salvare la vita di ognuno di noi. È di vitale importanza non esserne sprovvisti!

Il mezzo di trasporto diventerebbe così una vera e propria postazione avanzata di defibrillazione.

Si calcola almeno l’80% di casi in cui l’arresto cardiaco non avviene all’interno di un ospedale e che il tasso di sopravvivenza è pari a circa il 5% proprio a causa di una mancata presenza di Defibrillatori DAE esterno.

defibrillatori semiautomatici costituiscono la soluzione più adatta e tempestiva per salvare persone in pericolo di vita. L’unico mezzo salvavita in grado di garantire un supporto efficiente e immediato, laddove i soccorsi, potrebbero tardare. 

Ogni anno in Italia più di 300.000 persone perdono la vita in seguito a un arresto cardiaco. In circostanze e in luoghi diversificati. Non sono pochi i casi di emergenza registrati sui mezzi pubblici, utilizzati ogni giorno da migliaia di persone di ogni età. Nel 2014 tra bus, tram, metrò e funicolari in totale 3 decessi, 120 malori e 70 chiamate al 118. In molti di questi casi l’intervento di primo soccorso si è rivelato risolutivo o comunque di sostegno in attesa degli operatori sanitari. 

Cosa potrebbe significare avere un defibrillatore su ognuno di questi mezzi? Oppure averne uno in ogni fermata o stazione?. L’adozione del Defibrillatore è un decisivo  mezzo per salvare vite umane. Sarebbe una certezza trovare in un mezzo di trasporto comune, una risorsa per tutti; Inoltre i trasporti vengono utilizzati ogni giorno, da migliaia di persone di ogni età.