Defibrillatori nei Condomini: salvaguardare la nostra salute anche in casa!

Defibrillatori nei Condomini: come Salvaguardare la nostra salute in casa!

Ogni anno in Italia circa 70.000 persone sono vittime di un arresto cardiaco improvviso. Una città di medie dimensioni che scompare. Il 70% di questi decessi si riscontra all’interno della propria abitazione, che solitamente è il luogo dove si trascorre gran parte della giornata.
L’arresto cardiaco è proprio una delle principali cause di decesso che può colpire chiunque, in qualunque momento e in qualunque posto, e può essere combattuto solo entro i primi minuti, esercitando la rianimazione cardiopolmonare e utilizzando il defibrillatore, che è un apparecchio semplice e sicuro.
Come sono collocati nei condomini? Esiste una legge apposita? Vediamo!

 

 

Raggiungere una persona colpita da un arresto cardiaco improvviso all’interno di un condominio può essere molto complicato. Il 118, in base alle sue statistiche annuali, afferma che e difficile riuscire ad intervenire entro dieci minuti dall’accaduto. Dato che in queste strutture non si è mai da soli, è fondamentale che tutti imparino ad intervenire rapidamente e a salvare vite umane.

La presenza nel condominio di un defibrillatore e di qualcuno in grado di identificare velocemente un arresto cardiaco, di praticare una rianimazione e di utilizzare questo semplice ma prezioso dispositivo salvavita può consentire di regalare una seconda chance di vita al nostro vicino di casa.

L’obbligo della presenza dei defibrillatori era stato introdotto dal Decreto Balduzzi, la legge, entrata in vigore il 1° luglio 2017, che ha imposto la presenza dei DAE in tutti gli impianti sportivi in cui si pratichi attività fisica ad elevato impegno cardiocircolatorio.
Questo obbligo, ormai è noto, non riguarda solamente le società sportive professionistiche, ma anche quelle dilettantistiche.

Sulla scia della normativa Balduzzi, le regioni, alle quali è stato assegnato il compito di garantire la diffusione dei defibrillatori non ospedalieri, tanto più di preparare programmi di formazione e corsi di addestramento BLS-D per i soccorritori non medici, hanno portato avanti iniziative anticipando la possibilità di dotare, ad esempio, anche alcuni stabilimenti balneari di questo dispositivo salvavita.

La proposta di legge per cardio-proteggere i condomini ha ad oggetto un contributo statale per agevolare l’acquisto dei defibrillatori semiautomatici esterni (DAE) e una riduzione dell’IVA dal 22% al 4% in condomini con più di dieci unità abitative.
In questa proposta, presentata alla Camera il 29 settembre, si legge che in Italia le vittime di arresto cardiaco sono circa 70.000 all’anno e oltre l’80% dei decessi avviene proprio lontano da ospedali e dalle strutture sanitarie: a casa, sul lavoro, per strada, nel tempo libero.

Questo è dovuto al tempo di intervento dei soccorritori che, normalmente, si aggira attorno a 12-15 minuti: un tempo lunghissimo se si pensa che per ogni minuto che passa la percentuale di vita si abbassa del 10%.
Il firmatario di questo provvedimento è Filippo Gallinella del Movimento 5 Stelle. I contenuti essenziali della proposta sono:

  • Agevolazioni fiscali, pari a una detrazione del 50% del costo di acquisto, per i condomini che decidano di dotarsi di un DAE. Tali agevolazioni saranno elargite attraverso un fondo di 5 milioni di euro (articolo 2) istituito presso il Ministero dell’economia e delle finanze.
  • Documentazione che attesti la partecipazione di almeno un residente ogni dieci del condomino, di età non inferiore a 16 anni, a un corso BLS-D, secondo quanto disposto dalle «Linee-guida per il rilascio dell’autorizzazione all’utilizzo extra ospedaliero dei defibrillatori semiautomatici», nonché dal decreto interministeriale 18 marzo 2011. Tale documentazione è importante per accedere al fondo (art. 3).
  • Modifica alla tabella A, parte II, allegata al decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, con lo scopo di ridurre dal 22% al 4% l’aliquota dell’IVA sui DAE, equiparandoli agli altri dispositivi medici elencati nella stessa tabella A (art. 4).
  • Campagna di sensibilizzazione sulla legge e sull’importanza del primo soccorso in emergenza da parte del Ministero della salute, di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze (art. 5).